L'esperienza di nonna Traudl non reggeva paragoni con quella degli altri sette familiari, ma anche lei ammetteva di non vedere l'ora di lasciare la responsabilità alle generazioni successive. Forse a sua figlia Hedwig, il cui repertorio di battute sempre pronte non supera solo per poco il numero di personalità che si affollano nella sua vita; da maestra di scuola elementare a insegnante di yoga, da sindacalista a imprenditrice, da eco-mamma a sommelier. Una contraddizione? Nient'affatto, e ciò ce lo confermano le prime parole che scambiamo con lei. Ma chi può dire se le si addice anche il ruolo di manager dell'hotel? Poi c'è Nadja, la figlia maggiore di Hedwig, che dopo aver trascorso parecchi e sereni anni, studiando (molto volentieri) all'università sulle coste soleggiate del Portogallo e successivamente (decisamente molto meno volentieri) nel gelo polare sul confine canadese, ha infine deciso, poco tempo fa, di stabilirsi a Dublino. Chissà se vuole di nuovo prendere in mano la sua vita e risistemarla?
Se in questo testo non ci fosse un paragrafo che cominciasse con "ma poi c'è anche Claudia..." potremmo anche chiudere qui il discorso. Ma, poi c'è anche Claudia. E Claudia sente, più dei suoi coetanei, ma anche più della maggior parte di noi, di avere una vocazione. Non ha mai perso tempo, pensando a prospettive lavorative come l'astronauta o la dentista, perché Claudia sa cosa vuole. Vuole lavorare a contatto con le persone, preferibilmente persone che siano in vacanza, e non siano soffocate dallo stress quotidiano. Sa cercare il piatto di porcellana, quello perfetto, anche se le ci vogliono ore, senza batter ciglio, sa elencare tre tipi diversi di acciughe, ed è probabilmente l'unica persona sulla terra, ad appassionarsi ad una discussione sui vantaggi delle lenzuola semplici rispetto alle lenzuola con angoli. In breve: ha veramente un concreto interesse ad assumere la gestione dell'hotel e portarlo avanti. E con l'incredibile fascino e capacità persuasiva, come solo il più giovane membro di una famiglia sa fare, non ha tardato a reclutare anche Hedwig e Nadja. Con la premessa, che la gestione comune avesse lo scopo di essere utile al benessere generale, perché solo con i soldi e con il successo, nessuno avrebbe attraversato il canale della manica o si sarebbe alzato dal tappetino per fare yoga. Ed è così, che le nostre tre protagoniste hanno scelto uno scopo per la loro impresa, uno scopo che interessasse a tutte in tal modo, da volergli dedicare la loro vita.
La prova dell'otto di questa ricerca era un semplice questionario, la cui essenza può essere riassunta nei tre seguenti quesiti:
Se avessi dei nipoti, gli darei sinceramente questi due consigli.
Mi dispiace, non avere tempo per __________________ nella mia vita quotidiana.
_____________________________ è la cosa che mi fa stare più in pensiero nella mia vita quotidiana.
Provate anche voi a dare una risposta a queste frasi, vi garantisco che vi aiuteranno ad avvicinarvi al vostro io.
Nella prossima lettera vi racconterò come abbiamo fatto a intuire lo scopo della nostra impresa dalle risposte.